In Italia si contano oltre tre milioni di persone che soffrono di disturbi ansiosi depressivi. Il dibattito sulla loro origine è ancora aperto. Gli ultimi studi scientifici hanno però confermato una stretta relazione tra queste problematiche e gli ormoni.

Il cortisolo alto, così come livelli variabili di estrogeni sono legati a fenomeni di ansia e depressione. Ma gli squilibri ormonali che più influiscono in questo caso sono legati a un cattivo funzionamento della tiroide.

L’ipotiroidismo – cioè la più comune disfunzione della tiroide, che comporta una ridotta produzione di ormoni tiroidei – in particolare agisce sull’umore. Vediamo insieme cosa accade.

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Come e perché l’ipotiroidismo è legato alla depressione?

Se soffri di disfunzione tiroidea, conosci molto bene sintomi e fastidi a essa collegata. Tra le varie e numerose conseguenze che puoi sperimentare, forse ti sarà capitato di avvertire stati ansiosi e depressivi.

Oggi gli studi scientifici ci dimostrano che questi due aspetti sono direttamente connessi tra loro. Ma cosa accade?

In stato di ipotiroidismo, la tiroide stessa non riesce più a produrre nelle giuste quantità ormoni, con il loro conseguente squilibrio nei tessuti. Ciò incide su tutte le reazioni chimiche all’interno del nostro corpo.

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Tutto l’organismo è coinvolto e ne risente. Ecco alcune condizioni che dall’ipotiroidismo influenzano gli stati depressivi:

  • colesterolo basso;
  • carenza di vitamina A;
  • elevata serotonina;
  • scarsa conversione dell’ormone tiroideo;
  • estrogeni elevati;
  • deficit di progesterone;
  • endotossina elevata.

Tra tutti questi aspetti, il metabolismo, notevolmente rallentato a causa dell’ipotiroidismo, riducendo anche l’energia cerebrale, è uno degli aspetti principali imputati nella depressione.

Se, infatti, è confermato il legame con gli squilibri tiroidei, assumere alcuni tipi di farmaci antidepressivi (tipo gli SSRI, cioè l’inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina) a lungo termine può implicare un aumento della produzione di ormoni dello stress.

Essi si rivelano dannosi per la salute della tiroide, inibendo ancora di più i suoi processi. Per questo è importante supportare il buon funzionamento della tiroide, semplicemente nutrendoti con alimenti vitali e di stimolo per tale ghiandola.

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Come ridurre i disturbi dell’umore in modo naturale?

Migliorare l’umore è possibile anche sfruttando una corretta alimentazione. Il segreto è: supportare la tiroide e tenere a bada gli zuccheri nel sangue.

Come fare? Tre piccoli, ma efficaci, suggerimenti per te:

  1. sfrutta l’ormone della tiroide, T3.
    Questo ormone è il più potente regolatore del metabolismo e della produzione di energia. Non può mancare nelle giuste quantità nel tuo organismo.
  2. bevi caffè.
    Il caffè è davvero benefico per la tiroide. Lo sapevi? E non è tutto, sempre più ricerche scientifiche dimostrano che funziona da anti-depressivo naturale. Lo studio parla di assunzione dalle due alle quattro tazzine al giorno che implicherebbe la riduzione del 50% della probabilità di un tentato suicidio, da parte di chi vive uno stato depressivo.Il caffè, inoltre, imita molti effetti dell’ormone T3 sul metabolismo, dunque aumenta l’energia cerebrale e porta i suoi stessi benefici contro la depressione.Usato nel modo giusto e senza eccedere il caffè porta notevoli benefici e non presenta svantaggi. Attenzione però, non vale per il decaffeinato.
  3. assumi le vitamine B.
    Ecco qualcosa che è davvero poco conosciuto. Ipotiroidismo e depressione sono anche legate a carenza di vitamina B.Le vitamine B riescono ad aiutare e ripristinare il metabolismo sano e la produzione di energia, oltre ad avere molti effetti anti-stress. In generale sono “cibo” per il tuo corpo e il tuo cervello.

Come sono legati gli ormoni e la depressione in fase di menopausa?

La depressione durante la perimenopausa e la menopausa non è rara e deve essere trattata con la giusta attenzione.

La depressione non trattata può manifestarsi con sintomi fisici, dal mal di testa all’affaticamento. Ma ben più gravi sono gli effetti emotivi che possono incidere sulle attività quotidiane e ridurre la qualità della vita.

Spesso, per arginare questi effetti si adoperano terapie ormonali. Se da un lato, tali terapie possono ridurre gli effetti della depressione, dall’altro portano rischi come maggiore possibilità di coaguli di sangue e ictus.

I pro e i contro della terapia ormonale possono essere diversi. Per questo è meglio studiare insieme al ginecologo un piano mirato che, riequilibrando gli ormoni durante la menopausa, porti anche benefici all’umore.

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La terapia ormonale può essere la scelta giusta per alcune donne, ma devi essere consapevole della situazione e prendere in considerazione alcuni elementi:

  • cerca di identificare i sintomi preoccupanti e agisci rapidamente;
  • tieni conto della durata della terapia ormonale;
  • considera i cambiamenti dello stile di vita e delle abitudini alimentari.

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Come gestire ansia e depressione con l’alimentazione?

Per restituire, per quanto possibile, energia vitale alle persone e ridurre i rischi collaterali degli psicofarmaci è possibile affidarsi al Metodo Flocco. Ho ideato questo Metodo per sfruttare tutti i benefici derivanti dalla nutrizione.

Nel caso di disturbi dell’umore, il Metodo porta sostegno concreto grazie a:

  • supporto ed effetto calmante sul cervello;
  • regolazione degli zuccheri nel sangue, anche quando le terapie farmacologiche portano squilibri;
  • buon apporto di nutrienti per la persona, con pasti che saziano e soddisfano, per evitare la tentazione di abbuffate di zuccheri;
  • stimolazione della tiroide tramite cibi attivatori di questa ghiandola (ad esempio pesce e crucifere), così da arginare l’aumento di peso dovuto all’eccesso di psicofarmaci;
  • diminuzione della ritenzione idrica – con gonfiore alle mani, alle gambe o alle caviglie – e del gonfiore addominale;
  • miglioramento del colesterolo e dell’ipertensione, che spesso si aggiungono agli altri sintomi, soprattutto con l’ingresso in menopausa;
  • aumento dell’energia e della vitalità grazie al cibo, sdoganando falsi miti, timori ed evitando allarmismi alimentari.

Quali cibi migliorano l’umore?

Nell’interazione tra ormoni e stati ansiosi e depressivi, gli ormoni non sono solo causa, ma possono essere anche la cura.

Incredibile vero? Eppure esiste un ormone che è nostro alleato contro questi fenomeni. Ti parlo del progesterone.

Il progesterone è infatti conosciuto anche come l’ormone calmante, riducendo l’ansia e favorendo il riposo continuo e profondo per tutta la notte.

Aiutare il progesterone a essere presente nel nostro organismo nelle giuste quantità è facile, basta adottare la giusta nutrizione. Ti consiglio in particolare alimenti che abbiano un buon quantitativo di zinco e vitamina B. Ecco qualche esempio:

  • ceci e fagioli;
  • tonno e molluschi;
  • spinaci;
  • banane;
  • patate;
  • anacardi e noci.

Ritrovare il buon umore e la serenità può essere più semplice di quello che sembra. Anche se ci sono patologie, ricorda che l’alimentazione giusta è sempre la tua migliore alleata.

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Biografia Rosa FloccoRosa Flocco, Biologa Nutrizionista, è laureata con lode in Neurobiologia dall’Università degli Studi di Pavia (2012). Si occupa di aiutare le persone con problematiche digestive, ormonali, tiroidee e affette da malattie infiammatorie, croniche e intestinali. Raggiunge risultati positivi attraverso l’insegnamento delle corrette pratiche di cottura e di abbinamento dei cibi.
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