Partita dal mondo social e dall’hashtag #BodyPositivity, tra il 2010 e il 2011, la body positivity ha fatto il giro del mondo, diventando sempre più conosciuta e seguita.

Ma di cosa si tratta davvero? E soprattutto, com’è legata al benessere a all’alimentazione? Scopriamolo insieme.

Il rapporto con il proprio corpo: alcuni dati

Prima di addentrarci nella body positivity, partiamo da alcuni numeri, che ci danno l’idea di come, soprattutto noi donne, vediamo e ci rapportiamo con il nostro corpo:

  • secondo un’indagine svolta in Svizzera su 1000 donne adulte di età compresa tra i 30 e i 74 anni, oltre il 70% delle donne ha espresso il desiderio di essere più magra. Ciò, nonostante il 73% di loro rientrasse nel range di peso normale;
  • in Austria, circa il 60% delle donne, tra i 60 e i 70 anni, non è soddisfatto del proprio corpo e più della metà previene l’aumento di peso limitando la quantità di cibo;
  • solo guardando una bambola Barbie, le bambine tra i 5 e gli 8 anni evidenziano un aumento nel desiderio di magrezza;
  • in un sondaggio rivolto a 548 ragazze adolescenti, è emerso che le immagini proposte dalle riviste hanno influenzato il 47% a voler perdere peso. Inoltre, per chi legge con frequenza riviste glamour si ha una probabilità 6 volte maggiore, rispetto a chi non legge tali riviste, di assumere comportamenti di controllo del peso estremi, come l’assunzione di pillole per la dieta, l’uso di lassativi e così via;
  • anche i social network, secondo uno studio, se usati per più di 30 minuti al giorno, influenzano in maniera negativa il modo in cui le donne, soprattutto se giovani, vedono il proprio corpo.

Questi dati fanno riflettere su come spesso sia difficile accettare il proprio corpo, in maniera sana e serena. E proprio a questa situazione che la body positivity vuole dare una risposta.

Articolo__BodyPositivity_img-1

Cos’è la body positivity?

Come abbiamo accennato poco fa, questa espressione nasce una decina di anni fa, grazie ad alcune donne attiviste “oversize”, che hanno iniziato a usare i social media, non solo per proporre un semplice hashtag, ma per diffondere un vero e proprio messaggio.

Si tratta di un nuovo punto di vista, secondo il quale, ogni corpo, femminile o maschile, anche fuori dai canoni imposti dalla nostra società, trova spazio e voce. Il seno piccolo, oppure l’addome poco muscoloso di un ragazzo, non sono da condannare, pur non rispecchiando gli standard estetici contemporanei.

Un messaggio davvero positivo quello che si vuole divulgare con questo movimento. Una nuova definizione della “normalità” che insegna a valorizzare tutti i corpi, grazie a una veduta più ampia del concetto di bellezza.

Non più difetti, dunque, ma accettazione di ciò che ogni corpo è. L’idea di fondo è di amare il nostro corpo, anche per ogni sua piccola imperfezione, e proiettare questa stessa visione anche verso il corpo degli altri.

Body positivity e salute: qual è il legame?

La body positivity può sembrare controversa quando la si associa alla salute. L’idea che propone, infatti, può essere fraintesa e portare ad affermare che si voglia giustificare condizioni come l’obesità.

In realtà questo movimento non entra affatto nell’argomento salute. Non si mette in discussione lo stato di salute in caso di sovrappeso, non lo si promuove o incentiva, piuttosto si cerca di creare uno spazio dove anche chi è affetto da tali problematiche abbia una sua dignità e sia incluso, piuttosto che etichettato ed emarginato.

La body positivity agisce a livello sociale più che sul piano individuale, a cui dovrebbe giungere per trattare ogni singolo caso a livello della sua salute.

Il focus sull’accettazione del proprio corpo può, invece, essere visto come positivo proprio in casi problematici, poiché abbracciare la body positivity implica un gesto deciso di amore verso se stessi, che porta anche a prendersi cura del proprio corpo, alimentandolo in modo corretto, e della propria mente, rassicurandola con il sentirsi inclusi e ben voluti. Per agire, in ultima analisi, sul benessere globale della persona.

Insomma, la body positivity cerca in qualche modo di avviare un circolo virtuoso: comincia ad amarti, diventerà naturale prenderti cura di te e di conseguenza anche la tua salute ne gioverà.

Dunque, se da un lato è vero che salute e benessere vanno di pari passo con la cura del corpo e del peso, è anche vero che la body positivity può aiutare ad affrontare eventuali problemi di salute con un approccio emotivo migliore, più deciso, sempre con il sostegno del professionista o specialista di riferimento.

Articolo__BodyPositivity_img-2

Body positivity: qual è il rapporto con il cibo?

Quando si parla di body positivity si trova, inevitabilmente, un legame con l’alimentazione.

Partiamo dal presupposto che il sovrappeso può, in alcuni casi, essere causato non da una scorretta nutrizione, ma da problematiche come disfunzioni ormonali oppure traumi psicologici.

Va detto, inoltre, che l’approccio che ha questo metodo permette un rapporto più sereno con il cibo. Infatti, chi non si sente a proprio agio per i chili di troppo, potrebbe adottare diete troppo restrittive che hanno, però, l’effetto di portare ad abbuffate e squilibri emozionali.

Non parlo di DCA (disturbi del comportamento alimentare), ma delle implicazioni psicologiche di una dieta restrittiva, come ad esempio accade per:

  • ragazze giovani preoccupate per la quantità di cibo, che mangiano pochissimo e poi perdono il controllo e si lanciano in grandi abbuffate;
  • pazienti che sono a dieta dall’infanzia e vivono in modo conflittuale il rapporto con il cibo.

Lontano dall’essere un metodo di esclusione, per la body positivity, la vera rivoluzione è usare tutti gli alimenti secondo il loro destino nutrizionale e vitale. Associandoli per poter arrivare anche a regolare le energie psicofisiche, la gestione dello stress, l’umore e l’armonia dell’immagine del corpo.

Il cibo non è solo quantità, calorie e micro-macro nutrienti. Il cibo è energia vitale.

Quindi facciamo attenzione a cosa mangiamo: se diamo al nostro corpo alimenti confezionati, sintetici è come riempire un tempio con pietre vuote, senza sostanza.

Per questo dobbiamo accettarci innanzitutto, poi iniziare a prenderci cura di noi, del nostro corpo e cominciare a farlo proprio tramite una alimentazione corretta, sana e che ci aiuti a trovare il nostro benessere psicofisico.

Richiedi la consulenza Conosciamoci

Forse potresti trovare interessanti anche questi articoli correlati:

Biografia Rosa FloccoRosa Flocco, Biologa Nutrizionista, è laureata con lode in Neurobiologia dall’Università degli Studi di Pavia (2012). Si occupa di aiutare le persone con problematiche digestive, ormonali, tiroidee e affette da malattie infiammatorie, croniche e intestinali. Raggiunge risultati positivi attraverso l’insegnamento delle corrette pratiche di cottura e di abbinamento dei cibi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *