Ormai ci siamo, domani è la giornata mondiale dedicata all’endometriosi. Proprio il 28 marzo, infatti, è stato scelto per dare spazio e sensibilizzare su questa malattia molto diffusa ma spesso difficile da diagnosticare.
Eventi come EndoMarch hanno innescato un movimento globale, coinvolgendo oltre 60 paesi, per unire nella conoscenza e nella lotta all’endometriosi.
L’intento è di promuovere il cambiamento e affrontare le urgenti esigenze di tutte le donne che soffrono di questa malattia.
L’endometriosi non può più restare nell’ombra. Scopriamo insieme questa malattia.
Cos’è l’endometriosi?
Colpisce circa il 5-10% della popolazione femminile in età fertile ed è la principale causa di ricoveri ginecologici. È l’endometriosi.
Si tratta di una malattia infiammatoria e immunitaria di tutto il corpo e non, come spesso si crede, di una condizione ormonale. Infatti è influenzata dagli estrogeni, ma non ne sono la causa.
Per definirla meglio possiamo dire che si tratta di una malattia infiammatoria in cui frammenti di tessuto, simili al rivestimento uterino, crescono in tutte le pelvi, ricoprendo, ad esempio, anche ovaie e intestino.
L’endometriosi spesso inizia da giovani, anche se possono essere necessari anni per una diagnosi corretta, e causa dolori, a volte molto intensi e debilitanti, cicatrici e, come conseguenza estrema, infertilità.
Oggi medici e ricercatori stanno ancora cercando di capire se l’endometriosi sia una malattia autoimmune, per poter proporre cure più specifiche ed efficaci. Certo è che proprio la disfunzione immunitaria impedisce al sistema immunitario di eliminare le lesioni endometriali, favorendone, invece, la crescita.
Quali sono le possibili cause dell’endometriosi?
A questo punto la domanda diventa: cosa si nasconde dietro l’endometriosi?
Le analisi rivelano che le donne con endometriosi hanno un alto livello di batteri gram-negativi nel microbioma pelvico.
Questa condizione può essere spiegata con una traslocazione dei batteri dall’intestino, che si verifica quando c’è una crescita eccessiva batterica intestinale, detta SIBO, o in caso di permeabilità intestinale.
Alcune condizioni sostengono l’idea che lo squilibrio batterico possa essere un fattore trainante dell’endometriosi:
- le donne con una storia di infezione ginecologica hanno il doppio delle probabilità di sviluppare endometriosi;
- gli antibiotici possono alleviare i sintomi e ridurre la dimensione delle lesioni;
- in molti casi all’endometriosi si affiancano anche infiammazioni intestinali.
Ciò non significa che i batteri siano causa diretta ed esclusiva dell’endometriosi, ma che le tossine batteriche agiscano sulla malattia insieme ad altri fattori.
Nello specifico, tre sono gli elementi coinvolti:
- la genetica;
- l’epigenetica, ovvero l’alterazione ereditaria di alcuni geni, dovuta all’esposizione ad alcuni tipi di tossine;
- la presenza di tossine batteriche a livello pelvico.
Come gestire l’endometriosi con il cibo?
Se convivi con questa malattia, conosci bene quanto possano essere difficili certe giornate. Il dolore cronico e le conseguenze gastrointestinali e urologiche possono rendere la tua quotidianità un vero incubo.
Anche se l’endometriosi è ancora in fase di approfondimento e sono purtroppo in pochi i medici specializzati su questa patologia, rivolgerti al tuo ginecologo di fiducia è di certo la scelta giusta da fare. Esistono però degli accorgimenti naturali che possono essere adottati per affrontare i sintomi e controllarli meglio.
L’alimentazione può essere un supporto in senso anti infiammatorio e un aiuto per l’irregolarità intestinale che ti perseguita tutti i giorni.
L’intento è ridurre l’infiammazione, calmando il sistema immunitario.
Ecco come:
- limita le proteine animali, tutte e di tutti i tipi. Esse, infatti, contribuiscono all’accrescimento endometriale, evento che dobbiamo tenere a freno, limitandolo quanto più possibile;
- evita le uova, meglio, magari, prediligere gli albumi e la caseina;
- no al glutine. Dalla mia esperienza posso confermarti che molte ragazze affette da endometriosi non tollerano bene i farinacei. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato la connessione tra glutine e dolore pelvico.
Uno studio condotto su 207 donne con grave dolore da endometriosi ha dimostrato che il 75% di loro ha avuto una riduzione significativa del dolore, dopo 12 mesi, con una dieta priva di glutine.
Un secondo studio, su 300 donne, ha raggiunto risultati simili e ha incluso un gruppo di controllo. Dunque, un gruppo ha assunto solo farmaci, mentre l’altro ha utilizzato dei placebo e ha seguito una dieta priva di glutine. Alla fine dello studio, il gruppo che non ha mangiato glutine ha subito significative riduzioni del dolore pelvico. - supporta la produzione di progesterone naturale, che aiuta a sopprimere le lesioni dell’endometriosi e a normalizzare la funzione immunitaria, sfruttando un’alimentazione ricca di legumi, cereali in chicco e tanta frutta e verdura;
- con un’infiammazione come quella dell’endometriosi è utilissimo e raccomandato un aiuto anche tramite l’integrazione di berberina (confrontati sempre con il tuo medico o nutrizionista di fiducia per valutare il tuo caso specifico), per riparare la permeabilità intestinale e per neutralizzare le tossine batteriche;
- mantieni sempre ottimale il livello di Omega 3; pure in questo caso, valutando con il tuo medico, puoi pensare a un’integrazione, magari tramite curcuma e micronutrienti come lo zinco;
- usa anche spezie come curcuma, zenzero, basilico, origano, timo e rosmarino nei tuoi cibi, agiscono come digestivi e antinfiammatori per le lesioni;
- scegli un’alimentazione ricca di micronutrienti come lo zinco. È un antinfiammatorio chiave, ripara la permeabilità intestinale e riduce il dolore;
- favorisci la tua regolarità intestinale. Lo ripeto spesso: fai la cacca. Una corretta evacuazione aiuta ad alleggerire i sintomi.
Ricorda che l’eccesso di zuccheri è ciò che davvero può peggiorare la tua condizione. I dolciumi e un tipo di nutrizione basata soltanto su tanta pasta, pane e pizza non sono la scelta giusta per te.
Adotta invece la dieta mediterranea, sana e variegata, che è così invidiata.
Bandisci il più possibile i prodotti confezionati. Non serve essere una pasticcera esperta per cucinare un dolce in casa, prendi spunto dalle numerose ricette che trovi online. Un esempio? Sonia Peronaci e il suo blog Giallozafferano possono darti idee per numerose ricette, facili gustose e sane.
Dai varietà e regolarità ai tuoi pasti. Come ti ho suggerito poco fa, un vero asso nella manica sono i legumi, anche se sono spesso un cibo dimenticato. Se vuoi evitare effetti indesiderati come gonfiore o meteorismo, sfrutta l’azione di una buona tisana.
E ricorda che il vero alimento antinfiammatorio è sua maestà l’olio extravergine d’oliva: usalo anche cotto per saltare velocemente le verdure o per cucinare il pesce. Non temere mai di usarlo.
A fine pasto è difficile rinunciare al dolce? Scegli un frutto, una macedonia senza zuccheri aggiunti oppure una centrifuga. Sono un’ottima soluzione per aiutarti ad avere sempre meno voglia di dolci a fine pasto.
PCOS ed endometriosi: quali sono le differenze?
La PCOS e l’endometriosi sono due condizioni molto diverse e, purtroppo, molto comuni. Possono presentarsi anche insieme, ma sono due problematiche del tutto differenti.
Gli unici punti di contatto tra le due condizioni sono:
- mestruazione abbondante,
- perdite di sangue tra un ciclo e l’altro,
- infertilità.
Le cause alla base dei due disturbi sono molto diverse.
Nella PCOS, i sintomi sono dovuti principalmente a una carenza di progesterone, che non permette al rivestimento uterino di maturare. Dunque siamo di fronte a un problema di tipo ormonale. Nell’endometriosi, come abbiamo appena visto, è in atto un processo infiammatorio della pelvi, ma il progesterone può avere un livello adeguato.
PCOS ed endometriosi possono presentarsi insieme e può essere difficile rilevarle. Fai quindi attenzione, se stai trattando la PCOS con buoni risultati e le tue mestruazioni iniziano a diventare dolorose, potrebbe essere il segno di una infiammazione legata all’endometriosi.
Ciò accade perché quando la PCOS è in atto il livello dei tuoi estrogeni è relativamente basso, quindi l’endometriosi rimane inattiva. Ma, appena il tuo ciclo torna regolare, gli estrogeni aumentano, alimentando l’endometriosi.
In ogni caso, rivolgiti al tuo specialista e tieni presente che è bene affrontare per prima l’endometriosi, essendo il disturbo più grave. Risolto questo primo problema potrai dedicarti con più serenità alla PCOS.
L’endometriosi è ancora poco conosciuta. Eppure le donne che ne soffrono non possono essere lasciate da sole. Informare e sensibilizzare sono gli obiettivi che dobbiamo perseguire.
Se anche tu combatti con l’endometriosi, oppure vuoi saperne di più, continua a seguirmi, anche sul mio canale Instagram Metodo Flocco. Sto preparando per te nuovi contenuti. Ti aspetto!
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