Conosci la sindrome dell’intestino irritabile? Spesso si parla di colon irritabile senza sapere bene cosa sia.

Eppure a soffrire di IBS sono molti, ben il 10% della popolazione italiana. Tra cui molte persone giovanissime, che devono imparare a conviverci per tutta la vita.

Si tratta di ipersensibilità e iperattivazione che coinvolge intestino e stomaco, ma anche cervello.

Approfondiamo insieme cosa si intende per IBS e come il cibo può fare la differenza per alleviare la sintomatologia.

IBS: sintomi invisibili

I sintomi dell’IBS spesso vanno oltre il visibile e non si limitano alla fisicità, ma arrivano anche alla mente e alla sfera emotiva.

Si tratta di sintomi invisibili:

  • dolore, anche improvviso
  • insicurezza nelle sfide di tutti giorni
  • opportunità perse, per timore di allontanarsi da un bagno sicuro
  • isolamento, per paura di raccontarsi e di mostrarsi imperfetti
  • cene e uscite con amici rimandate 
  • tensione nei rapporti personali
  • sfiducia nel potere del corpo
  • paura del cibo.

Sull’ultimo punto voglio soffermarmi meglio, perché – come potrai immaginare – è quello che mi sta a cuore.

IBS e dieta: qual è l’approccio migliore?

L’IBS non è solo questione di intestino. Come ho già anticipato, si tratta di disfunzione asse intestino-cervello e semplificare tutto riconducendolo solo alla dieta è sia superficiale che riduttivo.

Non ci credi? Facciamo insieme un piccolo esercizio di consapevolezza: traccia una linea temporale dell’anno e segna tutti i periodi in cui i sintomi sono stati insostenibili.

È successo qualcosa al lavoro? Hai vissuto una forte separazione o un grande lutto?

Hai mangiato, magari in piedi, di corsa, per sopravvivere al dolore? Alla tensione? O addirittura hai saltato del tutto i pasti?

Solo con la consapevolezza dello stress, iniziando da quello mentale, puoi chiedere supporto al cibo.

Attenta, però! Non eliminare i cibi, perché sosterresti il loop dello stress. Al contrario, butta la lista dei cibi vietati.

Perchè? Devi essere libera e consapevole, non schiava dell’ossessione sulla dieta e sul cibo!

Il colon irritabile – proprio come candida, fibromialgia, vulvodinia, dismenorrea e sindrome premestruale – dipende strettamente dallo stress.

Ecco perché ora il termine IBS spesso risulta troppo riduttivo e la psiche è sempre più coinvolta nello studio e nella gestione di questa condizione. 

Qual è il legame tra IBS e restrizioni alimentari?

Prova a chiederti: è la paura del cibo la causa del colon irritabile? O è, ancora, la fiamma che lo alimenta?

Con queste domande voglio farti riflettere e riferirmi alla correlazione che c’è tra disturbi alimentari e gastrointestinali.

Migliaia di persone incontrate me lo hanno confermato e oggi anche il mondo scientifico è concorde sul fatto che spesso condizioni come IBS o altri disturbo gastrointestinale, si verificano in contemporanea con un’alimentazione disordinata o un disturbo alimentare.

Chiaramente, non è un caso!

Tutto nasce dalla restrizione progressiva di alimenti in una dieta già restrittiva, senza nemmeno tentare di reintrodurre i cibi un pochino alla volta, alimentando solo terrore costante.

Questa situazione può sfociare in comportamenti poco sani per il nostro rapporto con il cibo, fino a trasformarsi in veri e propri DCA – periodi di evitamento del cibo con perdita della tonicità e del ritmo di organi come stomaco e intestino.

Primo tra tutti l’ARFID (Avoidant/restrictive food intake disorder), ovvero il disturbo che porta la persona a eliminare dei cibi per la paura di stare male – temendo il ritorno del reflusso, della diarrea o altri sintomi, come l’acne, magari in contesti di vita sociale.

Così si incentiva un circolo vizioso di debilitazione e disbiosi intestinale, complicando la condizione delicata in cui si vive.

Le persone con IBS sono più predisposte a sviluppare paura (ARFID) preventiva e a evitare quel cibo associato ai sintomi. 

Tuttavia, eliminando i cibi, la condizione peggiora, così come i suoi sintomi. La conseguenza? Anche la paura del cibo aumenta e si elimineranno ancora più alimenti, entrando in un circolo vizioso senza fine.

Ecco perché è importante parlare di questi sintomi invisibili e creare consapevolezza sull’argomento. Solo in questo modo sarà chiara la necessità di un approccio multidisciplinare, di equipe tra nutrizionista, medico psicologo e/o psichiatra.

Nessuna delle figure può venire meno al supporto per la persona!

IBS: 10 (+1) consigli per la tua alimentazione

Abbiamo appena visto come le solite diete, oltre a essere impossibili da sostenere, risultano perfino controproducenti per l’irritabilità del tuo intestino. 

Allora, cosa puoi fare in caso di IBS? #aggiungi questi 10 consigli alle tue giornate:

  1. Fai 3 veri pasti, non spiluccare. Se hai fame dopo qualche ora, ripensa al pasto che hai appena concluso: è stato un vero pasto o hai solo mangiucchiato? 
  2. Elimina i cibi “finti”: snack confezionati,  light, senza questo o quello. Un pasto non è fatto di crackers e barrette energetiche, non c’è energia né vitalità in questi tipi di cibi.
  3. Basta alla frutta secca come unica soluzione ferma fame, sempre e ovunque. Tanti i nutrizionisti la propongono ormai come panacea e soluzione unica per tutti gli spuntini e ricette di pseudo-dolci.
  4. Aggiungi l’alloro ai tuoi pasti. Profuma i tuoi piatti, soprattutto se sono molto brodosi, zuppe o miscugli di verdure.
  5. Non mescolare tipi di carne e affettati diversi tra di loro. A un aperitivo o a una grigliata, ad esempio, cerca di scegliere un solo tipo per evitare le classiche corse al bagno.
  6. Pane e lievitati non sono la tua unica fonte di sostentamento. Varia i tipi e dai spazio alla sperimentazione anche con altri tipi di carboidrati.
  7. Hai presente le patate? Aggiungile!
  8. Non mangiare cibi a temperatura diversa (fredda) da quella del tuo stomaco, gli serve calore! A fine pasto stringi a te un bel cuscino o la mitica borsa dell’acqua calda, soprattutto ad altezza dello stomaco.
  9. Dopo i pasti, non stenderti e non rimetterti subito seduta alla sedia.
  10. Sorseggia tisana di canarino o un semplice bicchiere di acqua calda e limone. È un booster di aiuto allo stomaco e relax per intestino!

Oltre questi 10 punti, ecco un piccolo bonus, che riguarda un cibo gustosissimo e conviviale, troppo spesso incriminato: la pizza.

Se non digerisci la pizza prova a:

  • mangia prima della verdura cruda, in particolare la rucola ti aiuta nella digestione e a ridurre eventuali sfoghi cutanei
  • sostituisci la mozzarella classica con una buona scamorza o una buona mozzarella di bufala
  • sorseggia acqua con succo di limone fresco mentre mangi.

Infine ricorda di mangiare sempre con compagnie gradite – altrimenti sai quanti bocconi amari? – e di sorridere mentre lo fai – il cervello interpreterà questo momento come pura gioia!

Con questi consigli per IBS, l’unica cosa che devi togliere è la dieta!

Come combattere dolore e gonfiore causati da IBS?

Quando il dolore e il gonfiore non ti lasciano tregua, hai alcune alleate, tanto semplici e veloci, quanto efficaci: le tisane.

Vediamole nel dettaglio:

  • tisana canarino. Per la fastidiosa aria in pancia è il tuo asso nella manica. Preparala con: buccia di limone e foglie di alloro, possibilmente appena raccolte. Ti aiuterà a liberarti dell’aria che si accumula nello stomaco.
  • tisana di alloro concentrata. Se sei perseguitata dai crampi al colon, anche in fase pre mestruale, è perfetta. Puoi prepararla seguendo questa ricetta:  
    • aggiungi 3-4 foglie d’alloro ad una tazza d’acqua e fai bollire;
    • prosegui la cottura a fuoco basso per altri 5 minuti con il coperchio, per renderla più concentrata,
    • lascia raffreddare un pochino e bevi ben calda.
  • tisana di malva. Se, invece, hai crampi in basso a destra o sotto costole a sinistra, allora la tisana di malva corre in tuo aiuto. Bevine almeno 2 tazze in poche ore per avere dei grandi benefici.

Sei un’amante della tisana al finocchio? Fai attenzione a berla in questi casi.  

Questa tisana, infatti, così come anche i farmaci e gli integratori antispastici, allevia i crampi rilassando l’intestino, ma può provocare anche un rallentamento dei movimenti intestinali che potrebbe peggiorare  la stitichezza.

Ricorda: se mangi, #failacaccabella e il tuo corpo ritrova l’equilibrio che cerca. Per una #pellewow e per un intestino felice, #aggiungi!

Biografia Rosa Flocco

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