Appuntamento fissato per il 19 maggio 2019, giornata mondiale dell’IBD. Il termine IBD, in inglese inflammatory bowel disease, indica l’insieme delle malattie croniche infiammatorie dell’intestino.

Aumentare la consapevolezza e sensibilizzare proprio su queste malattie, ancora poco note e capite, è l’intento principale di questa giornata.

È necessario conoscere e riconoscere l’IBD, sfatare i tabù e abbattere i preconcetti, in modo che tutte le persone affette possano vivere più serene, felici e a loro agio.

Malattie infiammatorie croniche intestinali: non tutte le disabilità sono visibili

Le malattie IBD sono disturbi cronici e spesso invisibili. Sono patologie che lavorano in modo costante per abbattere le sicurezze fisiche e mentali di chi ne è affetto. Come ci riescono? Voglio parlarti proprio di questo, di tutte le situazioni che un malato di IBD deve affrontare.

La prima sfida di chi soffre di IBD è superare le apparenze. I sintomi principali di queste patologie sono:

  • diarrea frequente, a volte sanguinolenta;
  • forte dolore allo stomaco;
  • estrema stanchezza.

Tutti sintomi non evidenti dall’esterno. Ed è proprio qui che si crea l’invisibilità della malattia. Un malato di IBD non appare disabile, eppure lo è. Il suo non è un semplice e comune mal di pancia.

Come si traduce tutto questo nella vita sociale di tutti i giorni? La metà delle persone che hanno una patologia IBD hanno difficoltà nel frequentare luoghi pubblici. Una cena in compagnia o una serata al cinema possono portare a situazioni di imbarazzo in caso di necessità di utilizzo del bagno per disabili. Tanto che molti di loro hanno subito abusi verbali e talvolta fisici per l’utilizzo di tali servizi, non essendo ritenuti davvero disabili dalle altre persone.

E la vita lavorativa? Fino a poco tempo fa, la capacità dei pazienti di lavorare era l’indice più usato per definire il grado di disabilità legata all’IBD. Tuttavia, l’abilità lavorativa non basta a comprendere del tutto i limiti che i pazienti possono incontrare durante il lavoro a causa della malattia.

La seconda sfida si gioca sul piano mentale. Già, non dimentichiamo che i sintomi si manifestano in modo imprevedibile e improvviso, creando una quotidianità davvero poco serena.

Psicologicamente, un malato sente sempre la pressione e lo stress generati da questa incertezza, dal dubbio di avere un bagno a disposizione in caso di necessità o peggio, di non riuscire a utilizzarlo o di farlo tra i rimproveri. Una situazione emotiva che si somma alla sofferenza fisica e che resta il più delle volte nel silenzio.

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Quali sono le principali malattie infiammatorie croniche intestinali?

Oltre duecentomila persone in Italia soffrono di infiammazioni croniche intestinali, eppure queste patologie sono ancora invisibili. Malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa sono le principali forme di IBD, e di certo ne hai sentito parlare, ma cosa significano davvero?

Che cos’è la malattia di Crohn?

La malattia di Crohn è dolorosa, debilitante e ampiamente fraintesa. Le persone che ne soffrono convivono con dolori e sintomi che restano nascosti agli occhi delle persone.

Questa malattia dipende da uno scorretto funzionamento del sistema immunitario. Il corpo attacca se stesso. Ed è una condizione per tutta la vita, che influenza i malati a livello fisico e psicologico.

Convivere con il Crohn ogni giorno significa adottare un certo stile di vita, che minimizzi i sintomi quando si presentano. Ciò include la gestione dello stress e del benessere mentale, molte ore di sonno e una dieta studiata per compensare le carenze nutrizionali ed evitare i cibi che possono scatenare i sintomi.

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malattia di crohn e rettocolite ulcerosa

Cos’è la rettocolite ulcerosa?

Responsabili della rettocolite ulcerosa sono proprio le lesioni ulcerose che possono presentarsi nel colon e nel retto, generate da infiammazione. La rettocolite si snoda su periodi di grande attività della malattia e periodi di miglioramento. Fino a quando i momenti in cui sono assenti i sintomi diventano sempre più brevi, la malattia si fa costante e il malessere continuo.

Stanchezza, anemia, difficoltà emotive sono solo alcuni degli aspetti collaterali legati a questa patologia, per la quale ancora non c’è ancora una cura definitiva. Medicinali specifici e interventi chirurgici aiutano a controllarla.

Tuttavia è importante prendersi cura della propria alimentazione. Proprio l’intestino si occupa di elaborare, assorbire ed eliminare il cibo e, quando il suo funzionamento non è corretto, è necessario fornirgli supporto anche con l’alimentazione quotidiana.

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L’andamento imprevedibile delle malattie infiammatorie croniche intestinali rende difficile affrontare, emotivamente e praticamente, molte situazioni che per tutti sono semplici e normali. Eppure le cose iniziano, pian piano, a cambiare.

È partita dal Regno Unito una nuova campagna: Not Every Disability is Visible. Non tutte le disabilità sono visibili, proprio per sottolineare l’esigenza di far emergere qualcosa che ancora non è conosciuto a sufficienza.

Il primo gesto promosso dalla campagna è semplice ma vuole fare una grande differenza. Mira a modificare i segni sulle porte dei bagni accessibili per aiutare le persone con condizioni invisibili a sentirsi più sicure nel loro utilizzo.

Credo moltissimo in questa campagna mondiale. Io stessa ho vissuto da vicino certe esperienze, mi sono trovata nella condizione di dover spiegare e giustificare i lunghi tempi di utilizzo del bagno dei miei familiari. Conosco gli sguardi indifferenti, o peggio, di disapprovazione, la sensazione di giudizio e di vergogna.

Anche tu puoi fare la tua parte. Racconta la tua battaglia ad amici e parenti, se stai affrontando queste malattie. E se hai la fortuna di non esserne colpito, ti invito ad ascoltare, prestare attenzione e aiutarci a far uscire dall’ombra l’IBD.

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Biografia Rosa FloccoRosa Flocco, Biologa Nutrizionista, è laureata con lode in Neurobiologia dall’Università degli Studi di Pavia (2012). Si occupa di aiutare le persone con problematiche digestive, ormonali, tiroidee e affette da malattie infiammatorie, croniche e intestinali. Raggiunge risultati positivi attraverso l’insegnamento delle corrette pratiche di cottura e di abbinamento dei cibi.

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