Non ricordo neanche più da quanto il mio intestino ha iniziato a fare i capricci. Un intestino così infiammato, da farmi sentire debilitata ogni volta che andavo in bagno. Ero sfinita.
Ed era impossibile, in quello stato, accettare tutti i tipi di nutrienti. Difficoltà fisiche, frustrazione, una situazione insostenibile.
Ho iniziato a fare visite e cercare supporto. 15 anni fa, finalmente una risposta per la mia condizione: eliminare del tutto il glutine.
Sembrava proprio che fosse lui a farmi stare peggio.
È stato quello il mio punto di svolta. Ho dovuto iniziare a cambiare alimentazione e soprattutto a usare farine alternative.
Una lunga strada tra i vari esperimenti e preparativi terribili. La resa del cibo non era il massimo: collosa, dolciastra, gonfiore di pancia… Insomma, nonostante tutte le rinunce fatte, i sintomi non miglioravano. Anzi, oltre alla lotta contro il dolicocolon si era aggiunta purfino la candida.
Ma ero decisa a non mollare.
Continue ricerche su internet, sui social, mi hanno fatto scoprire Rosa e il Metodo Flocco. Una cosa che mi ha subito colpita è stata l’importanza che Rosa dava all’uso dell’olio, anche in casi come il mio.
L’olio era per me un vago ricordo. Abolito del tutto dalla mia dieta quotidiana. Non ne assumevo più neppure un cucchiaino.
Questo è stato il mio primo ostacolo superato: ritornare a usare l’olio mi ha fatto subito trovare benefici.
E poi è arrivato tutto il resto: regolarità intestinale, scomparsa dei crampi e infine, niente più candida.
Così, sotto la giusta guida, ho capito che due elementi non potevano mancare: l’olio e le farine semplici. Tutt’oggi sono sempre presenti a casa mia.
Avere problemi all’intestino non significa non dovere più mangiare nulla oppure mangiare tutto scondito. Piuttosto serve cambiare punto di vista e sperimentare nuovi gusti che possono rendere il pasto spettacolare e adatto a tutta la famiglia.
Ma queste sono solo alcune delle cose che ho imparato in questo percorso.
Mi sono così appassionata all’uso delle diverse farine da avvicinarmi alla cucina amatoriale dei prodotti lievitati e intraprendere una carriera lavorativa proprio nel mondo del cibo.
Una bella rivincita, vero?