La ricerca scientifica e medica è sempre in movimento. E così lo sono anche le strategie e gli strumenti per trattare le diverse patologie. Adesso è il momento della PCOS, per rinnovare la sua gestione grazie alle nuove linee guida internazionali.
Scopriamo i criteri diagnostici aggiornati e l’approccio più funzionale per il controllo della PCOS.
PCOS: cosa c’è di nuovo?
Le Nuove linee guida internazionali PCOS sono un punto di riferimento sia per gli operatori della salute che per le pazienti. E offrono un quadro generale su quanto è stato scoperto di nuovo e su come metterlo in pratica per una migliore gestione della PCOS.
Tra i diversi spunti proposti, ho selezionato 3 principali punti di interesse:
- Criteri diagnostici aggiornati e più chiari per valutare la PCOS in adulti e adolescenti. La grande novità nella diagnosi è l’ormone antimulleriano (AMH) per la diagnosi nelle donne adulte.
- Piano di gestione globale per affrontare la PCOS considerando tutti gli aspetti, dalla salute riproduttiva al metabolismo, fino alla salute mentale. Così da fornire il supporto adeguato in casi, ad esempio, di disordini alimentari o gravidanze ad alto rischio.
- Focus sullo stile di vita, per enfatizzare un approccio che miri alla salute permanente, evitando bias scorretti sul peso e abbandonando l’idea che ci siano esercizi e diete migliori di altre in caso di PCOS.
PCOS e nuovi criteri diagnostici
Sapevi che la PCOS si diagnostica per esclusione? Ciò significa che devono prima essere escluse altre patologie con condizioni simili – come problemi alla tiroide, ai surreni o addirittura cancro alle ovaie – e poi procedere con i criteri di Rotterdam.
Secondo questi criteri, si è in presenza di PCOS se sono presenti almeno due criteri su tre:
- Ciclo mestruale irregolare o assente
- Eccesso di androgeni (testosterone troppo alto), con presenza di eccesso di peli superflui ed eventuale acne
- Ovaie policistiche all’ecografia.
L’ecografia, tuttavia, è stata a lungo controversa poiché con l’aumento dell’età tende a non essere più efficace, anche se la paziente ha in effetti la PCOS.
Anzi, il termine di ovaio policistico ci porta fuori strada. La comunità scientifica, infatti, è concorde sull’idea di dover cambiare il nome, perché solo a volte è una delle componenti di questa sindrome e non la caratteristica principale, sempre presente.
Proprio qui si inserisce la grande novità delle linee guida 2023. Nel caso di donne adulte, infatti, è possibile effettuare un controllo dell’ormone AMH al posto dell’ecografia, per un risultato più affidabile.
Le donne con la PCOS, infatti, hanno alti livelli di AMH, che resta elevato anche nei casi in cui l’ecografia non rileva nulla sull’aspetto delle ovaie.
Nelle ragazze adolescenti, tuttavia, questa novità non può essere sfruttata, per cui, i criteri sono:
- valutazione della regolarità del ciclo mestruale
- controllo dell’eccesso di androgeni
- niente uso dell’ecografia e dell’ormone AMH.
Non va dimenticato, inoltre, che nel caso delle adolescenti è necessario avere una rivalutazione della diagnosi dopo alcuni anni. Questo perché le diagnosi possono essere non definitive e le condizioni possono cambiare da adulte.
Cos’è l’ormone AMH e perché è nei nuovi criteri diagnostici della PCOS?
L’AMH, o ormone antimulleriano, permette di determinare la quantità di ovociti/follicoli nell’ovaio, così da valutare la condizione dell’ovaio e capire se si è di fronte alla PCOS.
Nella pratica questo ormone agisce sui follicoli che regolano la maturazione delle uova, affinché le uova non siano pronte per essere fecondate tutte nello stesso momento.
In caso di PCOS, questo equilibrio viene a mancare, così da portare alla crescita di più follicoli e alla formazione di piccole cisti ovariche. In altre parole, ci sono più follicoli e ogni follicolo produce più AMH. Ecco perché livelli alti di AMH sono inseriti ora tra i 3 criteri diagnostici della PCOS.
Quando si considera l’AMH, l’età è fondamentale: un livello normale a 20 anni sarebbe considerato incredibilmente alto a 40 anni, poiché i livelli tendono a scendere con l’aumento dell’età. Nonostante ciò, resterà elevato anche quando l’ecografia non sarà più positiva per la PCOS.
E per le ragazze molto giovani cosa accade? Questo ormone ha un ruolo nello sviluppo degli organi riproduttivi e nella regolazione del ciclo mestruale, per questi motivi non è raccomandato nelle diagnosi nelle adolescenti.
Non solo: livelli alti o sbilanciati dell’AMH possono essere presenti anche in altre condizioni patologiche e cliniche. Ecco perché la PCOS è una diagnosi di competenza medica specialistica.
PCOS e stile di vita corretto
Niente più dipendenza dal peso. Una vera e propria conquista, per tutte.
Dimentica i: “perdi peso e risolvi”, “mangia meno”, “elimina glutine e lattosio”. Da oggi niente più condanne e terrorismo sul cibo.
La PCOS non arriva per colpa del peso, di un po’ di pancetta. Così come non sparirà con una dieta miracolosa.
Dieta e PCOS: quante ne hai provate?
Quasi tutte le donne con la PCOS hanno sperimentato numerose diete per perdere peso. Eppure sappiamo che in questo caso le diete raramente funzionano. E anche quando ci riescono, non sono sostenibili a lungo termine.
La PCOS è una condizione endocrina permanente ed è necessario un supporto a lungo termine.
Ecco perché devono essere trattati elementi ormonali specifici e lavorare allo stesso tempo su cambiamenti dello stile di vita.
L’approccio di maggior successo è indicato proprio nelle linee guida: “Qualsiasi dieta coerente con le linee guida generali per un’alimentazione sana avrà benefici per la salute e, all’interno di ciò, gli operatori della salute dovrebbero consigliare un’alimentazione sana e sostenibile adatta alle preferenze e agli obiettivi individuali. È importante adattare i cambiamenti dietetici alle preferenze alimentari, consentendo un approccio flessibile, individuale e co-sviluppato per raggiungere obiettivi nutrizionali ed evitare diete inutilmente restrittive e nutrizionalmente squilibrate”.
Tra poco vedremo degli spunti pratici proprio per lavorare su questo aspetto.
PCOS e intestino
Se vuoi avere ormoni equilibrati, non puoi ignorare l’intestino! Partiamo da questo presupposto per capire come mai la salute dell’intestino è importante per la PCOS.
Il punto è che i problemi intestinali e la PCOS possono essere associate:
- le donne con PCOS hanno maggiore probabilità di sperimentare problemi intestinali, ad esempio, donne con la PCOS hanno una probabilità due volte maggiore di avere l’IBS
- gli squilibri intestinali peggiorano i sintomi della PCOS.
Le nuove linee guida sulla PCOS sono una grande occasione per fare sempre più chiarezza sulla tematica. Da anni seguo donne che affrontano questa condizione e oggi, a fronte di queste nuove consapevolezze, posso sostenere ancora di più gli studi scientifici che evidenziano il legame tra PCOS e intestino.
PCOS e salute mentale
“Sappiamo che la salute mentale è associata alla PCOS. La maggioranza delle pazienti con la PCOS soffre di disordini mentali come depressione, ansia, disordini alimentari e altro”. A dichiararlo è Sasha Ottey, fondatrice e direttore esecutivo di PCOS Challenge: The National Polycystic Ovary Syndrome Association.
La PCOS, infatti, ha un impatto significativo su molteplici aspetti della vita delle persone. Non ci si ferma solo alla salute fisica, sono coinvolte anche la salute mentale, la vita sociale e persino il mondo accademico e la carriera.
L’associazione PCOS Challenge ha presentato un nuovo studio su questo aspetto e sui disturbi di salute mentale associati alla PCOS, rilevando che le persone con PCOS, rispetto alle donne senza, hanno:
- circa il 60% in più di probabilità di soffrire di depressione o ansia
- il doppio di probabilità di avere disturbi alimentari.
10 consigli per la gestione della PCOS
La gestione della PCOS inizia dalla mente! Di conseguenza saranno coinvolte altre aree come alimentazione, movimento, stile di vita.
Ma come fare? Parti da piccoli cambiamenti, una volta che ti senti a tuo agio con quelli, aggiungine altri.
Ecco 10 spunti utili per iniziare:
Chi si occupa di PCOS dovrebbe promuovere uno stile di vita sostenibile sano, volto alla prevenzione e al monitoraggio di fattori di rischio, per accompagnare tutte le donne nella gestione della PCOS e dei suoi disturbi, per tutto il ciclo della vita della donna.