Succede a tutte. Dal nulla ci colpisce una voglia matta di un bel sacchetto di patatine croccanti o di una golosa barretta di cioccolato.

Non importa l’ora, non importa dove siamo. Ciò che conta è mangiare proprio quel cibo.

Nulla di strano, mia cara. Quasi il 100% delle donne e, diciamolo, anche circa il 70% degli uomini, racconta di avvertire una voglia specifica per un certo tipo di cibo.

Guardiamo nel dettaglio alcune delle voglie che anche tu probabilmente hai sperimentato in prima persona e vediamo qualche spunto per controllare questi desideri.

Da cosa dipende la voglia specifica di cibo?

Voglia irrefrenabile di biscotti? Oppure di cibo piccante? Questi sono solo il segnale che il tuo corpo ha bisogno di qualcosa. Ma di cosa esattamente?

Diamo uno sguardo a cinque tipologie di cibi e scopriamo cosa ti sta chiedendo il tuo organismo quando si attiva questo desiderio.

1. Voglia di cibi salati

Patatine, salatini e snack, perché il tuo corpo te li chiede?

Quando il corpo è in una fase di esaurimento energetico, le tue ghiandole surrenaliche sono allo stremo e non hanno più capacità di rispondere e reagire allo stress. Emotivo, lavorativo, legato a infezioni virali, batteriche…

Mente e corpo stanno cercando cibi più saporiti, energizzanti e capaci di stimolare la produzione dell’ormone cortisolo. Ossia un modo per rispondere e reagire allo stress.

Il sale è essenziale per molte funzioni vitali del corpo e facendoti provare questa sensazione ti sta chiedendo cibi più salati per la sopravvivenza.

Per noi donne, questa voglia può manifestarsi in un momento molto delicato: l’arrivo della mestruazione.

Ad esempio io ho una fortissima voglia di parmigiano. Nel corso degli anni ho imparato ad accettarla e a utilizzare questo alimento accogliendo il fatto di averne bisogno in alcune fasi ormonali e meno in altre.

Puntando su un’alimentazione equilibrata e pasti più completi, un po’ di parmigiano non mi rovina di certo.

In generale ti suggerisco di evitare l’assunzione di alimenti trasformati, che sono spesso carichi di sodio in eccesso e contengono meno sostanze nutritive.

Barbabietole, spinaci e bietole, invece, contengono più sodio di altri alimenti e possono aiutarti a rispondere al tuo corpo in modo naturale.

2. Voglia di gelato

Cioccolato, pistacchio, nocciola, qual è il tuo gusto preferito?

In questo goloso cibo, come nei latticini ad alto contenuto di grassi, troviamo un componente di cui devo parlarti.

È l’amminoacido triptofano, il responsabile della produzione di melatonina e serotonina.

Ecco perché ti senti rilassato e magari anche un po’ assonnato. Insomma, sai che dopo una buona coppa di gelato ti sentirai meglio, avvertirai maggiore benessere.

Il contatto del gelato al palato superiore attiverà immediatamente le vie del cervello legate alla gratificazione e all’appagamento.

È lo stesso principio del biberon del bebè, dove l’“effetto coccola” non lo fa solo il latte, ma pure il contatto diretto sul palato.

Lo capisco, cara mia, ma anziché mangiare quel gelato a tarda notte, prova piuttosto ad andare a letto un’ora prima oppure concederti un pisolino pomeridiano di 20, 30 minuti.

Un’altra opzione è cambiare la stanza dove di solito lo mangi. Anche l’ambiente contribuisce a farti cadere in tentazione.

3. Voglia di prodotti da forno

I biscotti. Chi non ha mai sperimentato una piacevole sensazione di calma mangiando biscotti?

Sono in grado di produrre questa sensazione, temporanea, non dimenticarlo, per il contenuto di zucchero che innesca un rapido rilascio di dopamina, ovvero l’ormone del “benessere”.

È la fragrante caratteristica che sprigiona subito appagamento già a livelli di bocca e palato.

Scegli cibi naturalmente dolci, tra cui frutta di tutti i tipi, a fine pasto, così da toglierti la voglia di dolce, aiutandoti anche a digerire.

Mele, carote e verdure cotte o spadellate con l’olio sono una possibilità e includono anche fibre amiche dell’intestino, che aiutano lo zucchero a essere assorbito lentamente nel flusso sanguigno.

La voglia di dolci è ricorrente? Approfitta per analizzare più in profondità e capire se può essere legata a stress o stato d’ansia.

In questo caso puoi combattere lo stress alimentare con alcuni trucchetti: una passeggiata, un bagno caldo o una chiamata a una cara amica. Semplice no?

4. Voglia di cibo piccante

Se invece avverti il desiderio di cibi piccanti, il tuo corpo sta chiedendo più varietà.

È facile diventare abitudinari, anche con ciò che mangiamo. In questo modo però forniamo sempre lo stesso tipo di cibi al nostro corpo, che, al contrario, potrebbe iniziare a chiedere anche altro.

Dai un’occhiata al tuo stile di vita quotidiano e chiediti come puoi diversificare la tua dieta.

Se hai voglia di cibi o cucine piccanti, che di solito non assumi, cerca nuove ricette, sperimenta le spezie o crea nuovi abbinamenti personalizzati.

5. Voglia di cibi grassi

Sarò diretta, cara mia, ma dire che mangiare grassi fa ingrassare è un falso mito. Devi solo fare attenzione al tipo di grassi che assumi.

I grassi sani, infatti, sono essenziali perché sono il carburante di riserva per il cervello.

Non mi stancherò mai di ripetere che un alimento che non devi aver paura di usare è l’olio di oliva.

Se mangi condito, infatti, la voglia di stuzzicare si riduce, così come anche il desiderio di dolce.

Con l’ulteriore vantaggio di una digestione migliore e di un grande aiuto per l’intestino. Insomma, un vero sostegno per il mio motto #failacacca.

Siamo arrivate alla fine di questa carrellata. Prima di lasciarti voglio raccomandarti di ascoltare sempre i segnali del tuo corpo.

Quando ti accorgi che non si tratta davvero di fame, sappi che oltre a equilibrare la tua alimentazione, puoi lavorare anche su altri accorgimenti, dalle passeggiate a un po’ di riposo.

Ma può anche trattarsi del senso di sete mascherato da fame. A me succede spessissimo e dopo aver bevuto, magicamente, la fame è più che dimezzata.

Prova subito a mettere in pratica qualche consiglio. E non dimenticare di farmi sapere com’è andata.

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Biografia Rosa FloccoRosa Flocco, Biologa Nutrizionista, è laureata con lode in Neurobiologia dall’Università degli Studi di Pavia (2012). Si occupa di aiutare le persone con problematiche digestive, ormonali, tiroidee e affette da malattie infiammatorie, croniche e intestinali. Raggiunge risultati positivi attraverso l’insegnamento delle corrette pratiche di cottura e di abbinamento dei cibi.
1 commento su questo articolo
  1. ilaria bertini

    Rosa, bellissimo questo articolo
    sarebbe da stampare e appendere in ogni ambulatorio
    : )))
    una tua collega, con stima!

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