Dolori, ciclo irregolare, acne, aumento del peso e dei peli superflui; stai sperimentando anche tu questi sintomi? Hai sentito parlare della PCOS, ovvero la sindrome dell’ovaio policistico e micropolicistico. Se le cose ti sembrano confuse, non ti preoccupare: facciamo un po’ di chiarezza per affrontare davvero la tua problematica.
Partiamo dal nome: la PCOS non ha niente a che vedere con l’ovaio policistico. Guardiamo nel dettaglio perché.
Cosa significa avere l’ovaio policistico?
Sfatiamo un mito: avere un ovaio policistico non significa avere delle cisti, ma rilevare una grande presenza di follicoli o uova
Più si è giovani, più la probabilità di evidenziare ovaie policistiche è alta, proprio perché si ha un maggiore quantitativo di uova.
Le ovaie policistiche si vedono da un’ecografia e si rilevano quando:
- non hai problemi di nessun tipo a livello ormonale e ginecologico;
- soffri di PCOS;
- sei soggetta ad amenorrea ipotalamica, ovvero il tuo ciclo mestruale è scomparso per almeno sei mesi;
- soffri di endometriosi.
Tranquillizzati, quindi. Avere ovaie policistiche non significa necessariamente avere delle problematiche. Così come non equivale alla PCOS o alla presenza di cisti ovariche – che sono invece strutture anormali che possono causare dolore e altri sintomi.
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Cos’è la PCOS?
Come abbiamo appena visto, la PCOS non coincide con l’ovaio policistico. Essa è infatti una patologia legata non all’aspetto delle ovaie ma a particolari livelli ormonali. Insomma, è una condizione ormonale e non ginecologica.
Due sono i principali squilibri ormonali che portano alla PCOS:
- dominio del testosterone. Nell’organismo è presente troppo testosterone – o altri ormoni maschili, androgeni – rispetto a estrogeni e progesterone.
- eccesso di insulina. In questo caso si parla di PCOS insulino-resistente e può essere collegata anche alla presenza di malattie infiammatorie.
Analizzando più da vicino ciò che accade, vediamo che esiste una relazione bidirezionale tra testosterone, resistenza all’insulina e infiammazione.
In particolare questi elementi interagiscono tra loro influenzandosi:
- il livello elevato di testosterone incide sull’insulino-resistenza e viceversa;
- la resistenza all’insulina provoca infiammazione e l’infiammazione causa la resistenza all’insulina;
- l’infiammazione provoca o peggiora l’alto livello di testosterone.
Dunque, per affrontare la PCOS devi agire su tutti questi aspetti e ridurre il livello di testosterone, l’infiammazione e la resistenza all’insulina.
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Quali sono i sintomi della PCOS?
Gli effetti che la sindrome dell’ovaio policistico produce sul tuo corpo sono legati a eccesso di androgeni, misurabili in un esame del sangue. Di solito si tratta di acne (soprattutto sulla zona della mascella) e irsutismo (con particolare presenza di peli sul viso).
Se avverti anche molti dolori, però, non pensare che siano collegati alla PCOS. In tal caso, con tutta probabilità, c’è qualcos’altro in corso. Rivolgiti subito al tuo ginecologo.
La sindrome dell’ovaio policistico è dolorosa?
Sfatiamo un altro mito: il dolore non è un sintomo della PCOS. È possibile percepire stadi dolorosi e avere la PCOS, ma le due cose non sono collegate.
Se vivi questa situazione, meglio approfondirla. Potrebbe trattarsi infatti di comune sindrome mestruale, oppure cisti ovariche o endometriosi.
Se il tuo dolore è lieve, puoi risolverlo con semplici trattamenti adatti alla mestruazione. Se il tuo dolore è grave, ti suggerisco di consultare il ginecologo.
Tieni presente che la pillola può sopprimere i sintomi sia della PCOS che del dolore mestruale, ma non è detto che vada a risolvere nessuno dei due problemi. Così come diete calibrate per gestire gli ormoni e la PCOS non agiscono contro il dolore.
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Quali sono le tipologie di PCOS?
Voglio sfatare ancora un altro mito: non esiste una sola sindrome dell’ovaio policistico. Mi spiego meglio, ci sono ben 4 forme di PCOS, che si differenziano per le condizioni in cui si manifestano.
1. PCOS insulino-resistente
Avere resistenza all’insulina significa avere l’insulina alta. Puoi testare l’insulino-resistenza tramite una semplice misurazione dei livelli di insulina nel sangue.
Rilevarne un valore elevato e i sintomi descritti poco fa comporta una PCOS insulino-resistente.
Il 70% delle diagnosi di PCOS sono PCOS insulino-resistenti.
Per trattare questa PCOS è necessario invertire la resistenza all’insulina. Come? Dieta mirata, esercizio fisico e, se necessario, supporto di integratori come il magnesio.
2. PCOS post-pillola
Hai sospeso l’uso della pillola, i tuoi livelli di androgeni sono alti, ma non hai insulino-resistenza.
Stai sperimentando i sintomi della PCOS? Non preoccuparti, è abbastanza comune, quando si interrompe l’assunzione della pillola, un aumento temporaneo degli androgeni. Proprio questo innalzamento dei livelli di ormoni maschili comporta una PCOS post-pillola.
I sintomi della PCOS, però, possono essere stabilizzati con l’apporto dei giusti alimenti e magari con integratori naturali come lo zinco.
Esiste, in particolare, la possibilità di usare il cibo per stimolare l’avvio della mestruazione. Avverti dolori, fastidi, tensione mammaria eppure la mestruazione non arriva? Alcuni cibi, come ananas, funghi o pesce possono aiutarti in questa fase.
Possono essere considerati dei “facilitatori della mestruazione”.
3. PCOS infiammatorio
In generale, l’infiammazione cronica può stimolare le ovaie a produrre troppo testosterone. Tale processo contribuisce a ogni tipo di PCOS. Nella sindrome dell’ovaio policistico infiammatoria, però, si rilevano altri sintomi specifici, come:
- fatica inspiegabile;
- problemi intestinali;
- mal di testa;
- dolori articolari;
- irritazioni della pelle come psoriasi, eczema o orticaria.
Correggere la fonte dell’infiammazione permette di migliorare questa tipologia di PCOS. Un efficace trattamento passa dalla nutrizione; riducendo, ad esempio, i latticini oppure gestendo intolleranze alimentari.
4. PCOS androgeno surrenale
Molte donne con PCOS presentano un aumento di testosterone, androstenedione dalle ovaie e DHEAS dalle ghiandole surrenali.
Quando solo il DHEAS è elevato si tratta di una PCOS surrenale. Circa il 10% delle sindromi da ovaio policistico sono di questo tipo.
Possiamo considerarla una risposta anomala allo stress. Ecco perché il suo trattamento consiste nell’assumere quanto più possibile nutrienti che siano antistress. Magnesio e vitamina B5 sono i tuoi maggiori alleati.
Così come ogni donna è diversa, non esiste un’unica condizione per la sindrome dell’ovaio policistico. Di conseguenza, non c’è un trattamento standard, ma la PCOS va affrontata caso per caso. Da oggi è possibile anche grazie al supporto che ti verrà dato dal Metodo Flocco.
Solo così è possibile dare una risposta mirata ed efficace tanto a chi presenta insulino-resistenza, quanto a chi attraversa solo il passaggio per la sospensione della pillola.
Usa il cibo in senso vitale e non in senso di privazione. Il Metodo Flocco è la rivoluzione.
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